Diversi sistemi di Normative sul titanio sono disponibili per la definizione di leghe, la relativa designazione, la composizione chimica e le proprietà meccaniche.
Come per altri metalli, le normative più importanti per il titanio sono quelle statunitensi ASTM e SAE, o più precisamente la sua applicazione aerospaziale AMS, l'Euronorm europea, la tedesca DIN, la JIS giapponese, l'internazionale ISO, così come la GB cinese e la russa GOST.
Il titanio è in grado di indurre sensibili cambiamenti nelle microstrutture per quanto concerne la lavorazione termomeccanica. Per questo motivo, una vasta gamma di proprietà e applicazioni differenti possono essere ottenute con una variazione relativamente piccola dei gradi di titanio. Di conseguenza, vi sono circa 50 gradi o designazioni di titanio principali che sono normalizzati e attualmente in uso, anche se solo un paio di dozzine sono facilmente reperibili nel commercio.
Le normative statunitensi ASTM riconoscono circa 40 gradi di titanio, di cui i primi quattro commercialmente puri (non legati). I gradi di titanio riconosciuti da ASTM e altre leghe sono prodotti anche per rispondere alle specifiche aerospaziali e militari (SAE-AMS, MIL-T), così come le normative ISO, l'Euronorm, la GOST, e le giapponesi JIS. Sebbene vi sia una sovrapposizione tra esse, non è possibile alcuna intercambiabilità. La società giapponese Titanium, nei suoi sforzi per ottenere un approccio più globale al titanio di serie, ha ideato sistemi unificati di normative.
Tuttavia, il problema principale con le normative sul titanio non è una mancanza di normative definite da organizzazioni di sviluppo (SDO), ma la massiccia presenza di specifiche individuali o ad hoc sviluppate da imprese aerospaziali che ne limitano i cicli di produzione. Ogni azienda aerospaziale possiede una propria normativa che comprende differenti percorsi di elaborazione. Di conseguenza, un determinato percorso che è consentito da una società non può essere consentito da un'altra.
Ciò si traduce in lotti di produzione limitati. Una superproduzione può essere consentita, ma può essere utilizzata solo da una società che riconosca le specifiche. Inoltre, il materiale risulterebbe probabilmente troppo specifico e costoso per un impiego industriale, dovendo rispondere ai rigidi e ben dettagliati requisiti di qualità del settore aerospaziale. Allo stesso modo, l'alta percentuale di materiale che risulterebbe come scarto dovrebbe essere accuratamente separata al fine di fornire il pedigree dettagliato che è richiesto dalle società aerospaziali.
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